La parte dell’acquedotto Carolino (patrimono dell’Unesco) che costituisce i Ponti della Valle è annoverata tra le più importanti opere d’arte del mondo e costituisce l’elemento più spettacolare dell’intero condotto. Dove oggi si possono ammirare le Arcate dell’Acquedotto Carolino, opera geniale del Vanvitelli, erette tra i monti Tifata e il Longano, un tempo era la porta della via di comunicazione che conduceva direttamente al grande centro di Beneventum, la Sannita Malventum. Il ponte, con i suoi 529 metri di lunghezza, fu, all’epoca, il ponte più lungo d’Europa e con le sue tre file di arcate ben proporzionate testimonia nei secoli il genio di Vanvitelli. I 44 piloni della parte superiore sono a pianta quadrata e terminano con una strada larga quasi due metri racchiusa da due spalliere. I passaggi interni sopra ciascun ordine formano gallerie luminose utili al controllo del sistema. L’opera è godibile in qualsiasi ora del giorno, in particolare la sera grazie alla spettacolare illuminazione. Se si sale il monte Garzano (basta seguire le indicazioni per il santuario di San Michele Arcangelo), subito si attraversa l’arcata che porta le grandi lapidi commemorative sotto l’arco maggiore per cui passa la via pubblica (Sannitica). La spesa impiegata per la costruzione dell’Acquedotto fu la seguente: 622,424 ducati. I mattoni che compongono le arcate furono realizzati dalle donne di Valle.